Lignaggio

In Giappone si chiama Kechimyaku (血脈, linea di sangue) , in alcune discipline testimonia il legame fra un insegnante e i maestri che lo hanno preceduto. Questo legame sottende una trasmissione non solo tecnica ma anche dello spirito, nella tradizione questa è ritenuta Ishin-denshin (以心伝心, da mente/cuore a mente/cuore). Un tema certamente da approfondire!
Quello che segue è il lignaggio del nostro Dōjō (道場, luogo dove si segue la via), nel grato ricordo dei nostri maestri.

 

Kanō Jigorō shihan
(1860-1938)
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Matsuma sensei
(?-?)

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Luigi Moscardelli
(1866-?)
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M° Carlo Oletti
(1888-1964)
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M° Tommaso Betti Berutto
(1909-1990)
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M° Silvano Addamiani
(1934)
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M° Ornello Vignola
(1932-1995)
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M° Umberto Foglia
(1947-2022)


Brevi note biografiche

 

Jigorō Kanō (1860-1938), è il fondatore del sistema Jūdō come lo conosciamo.
Nato a Mikage in Giappone il 10 dicembre 1860, nel 1882 fu nominato Professore e nel 1884, addetto alla Casa Imperiale. Nel 1891 divenne Consigliere del Ministero dell’Educazione, di cui diverrà Direttore nel 1898. Nel 1911 venne eletto Presidente della Federazione Sportiva Giapponese. Nel 1928 e nel 1934 fu in Italia, e visitò i centri judoistici creati da Carlo Oletti. Nel 1938 venne inviato in rappresentanza del Giappone al 12º Convegno del C.I.O. (Comitato Olimpico Internazionale).
Alla sua morte, avvenuta il 4 maggio 1938 mentre si trovava sulla nave Hikawa Maru nel Mar del Giappone, il Jūdō contava oltre 100.000 cinture nere nel mondo.
Fondatore e Presidente del Kōdōkan (講道館), sede centrale della comunità mondiale del Jūdō, favorì la diffusione della disciplina fra i marinai italiani stanziati nel Mar della Cina nel 1906.

 

Matsuma (?-?), sulla figura di Matsuma sensei si sa molto poco, I Dan del Kōdōkan  proveniente dai ranghi della marina nipponica, il 24 luglio 1906, con l’appoggio del Console giapponese, stipulò un contratto per insegnare a bordo dell’Incrociatore Marco Polo.

 

Luigi Moscardelli (1866-?), è stato il primo italiano abilitato all’insegnamento del ju jitsu/judo.
Fra i primi marinai italiani venuti a contatto con gli insegnamenti del Kōdōkan Jūdō sull’Incrociatore Marco Polo, sarà successivamente istruttore sull’Incrociatore Vesuvio. Fra i suoi allievi si distinguerà il cannoniere scelto Carlo Oletti.

 

Carlo Oletti (1888-1964), III Dan, è il padre del judo italiano.
Arruolato nella Regia Marina, iniziò a praticare Jūdō a bordo della nave da guerra Vesuvio di stanza a Shanghai sotto la guida del maestro Matsuma; successivamente perfezionò le sue competenze sotto la guida di Luigi Moscardelli trasferito a bordo della Vesuvio.
Nel 1908 ottenne il I dan dal Kōdōkan.
Nel 1921 fu chiamato a dirigere i corsi di “lotta giapponese” introdotti nella Scuola Centrale Militare di Educazione Fisica per l’Esercito alla Farnesina,
Nel 1924 fondò la prima Federazione italiana di Ju jitsu/Judo.

 

Tommaso Betti Berutto (1909-1990), VII Dan, pioniere del Jūdō in Italia.
Maestro Benemerito, Stella d’oro del C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) al merito sportivo, Membro d’Onore della F.I.A.P. (Federazione Italiana Atletica Pesante).
Autore del fondamentale testo “Da cintura bianca a cintura nera nelle arti marziali”.

 

Silvano Addamiani (1934), VIII Dan, Maestro Benemerito. Ha iniziato a praticare nel 1950, cintura nera nel 1955 e insegnante abilitato dal Kōdōkan nel 1956. Atleta agonista di rilievo, Campione Italiano, Presidente della Commissione Azzurri della F.I.J.L.K.A.M., Stella d’Oro del CONI al merito sportivo, è stato Direttore Tecnico della Nazionale Italiana di Jūdō  per 11 anni dal 1965.

 

Ornello Vignola (1932-1995), VI Dan, Maestro Benemerito, Stella di Bronzo Dirigenti nel 1986 e Medaglia al Merito Sportivo conferite dal C.O.N.I..
Fondatore (nel 1964) e maestro, del Judo Club Roma, primaria società attraverso la quale ha espresso atleti di alto livello, compresi medagliati olimpici.
Vice Presidente settore Jūdō del Comitato Regionale Lazio F.I.L.P.J.K. (Federazione Italiana Lotta Pesi Judo Karate).

 

Umberto Foglia (1947-2022), V Dan, Campione d’Italia a squadre (F.F. G.G.) e Campione Italiano Universitario nel 1968, Premio d’Onore del C.O.N.I. nel 1980, Atleta Azzurro.
Nato a Roseto degli Abruzzi (Te) l’8 Settembre 1947, inizia la pratica del Judo nel 1964 sotto la guida dei maestri Volpi e Luzzi.
Nel 1965 passa al Judo Club Roma, sotto la guida del maestro Ornello Vignola. Nel 1968, consegue la Cintura Nera I Dan e nello stesso anno entra a far parte del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle. Atleta stimato e pluri-medagliato, più volte convocato dal Direttore Tecnico della Nazionale maestro Silvano Addamiani per la partecipazione ai Campionati del Mondo e alle Universiadi.
Nel 1975 riceve dal C.O.N.I. una lettera per iniziare il biennio di preparazione per le Olimpiadi di Montreal del 1976 declinando però l’ invito per ragioni di lavoro.
Apprezzato insegnante tecnico e dirigente sportivo, nel 2009 si ritira dall’attività con la sua consueta discrezione. Il 28 settembre 2022 è venuto a mancare a seguito di lunga malattia.

Fonti e ringraziamenti

 

-Articolo di Leandro Spadari sul sito Web di Italia Judo.
-Il marinaio Carlo Oletti. Pioniere del judo in Italia. Andrea Ferretti, Yuri Ferretti, Giuseppe Galasso. Luni Editrice, 2022.
-Da cintura bianca a cintura nera nelle arti marziali. Betti Berutto Tommaso. Centro Judoista Sakura (VIII edizione), 1976.
-Si ringrazia il figlio del M° Addamiani, signor Gian Luca Addamiani, per le informazioni fornite su alcuni passaggi del lignaggio.
-Si ringrazia il M° Dino Iorio per alcune informazioni e per la fotografia del M° Vignola.